Tempietto di Atena Nike

I calchi riproducono alcune parti della balaustra del tempietto dedicato ad Atena Nike (Vittoria) sull’Acropoli di Atene. Il tempietto fu realizzato tra il 430-420 a.C. dall’architetto Kallikrates nel settore meridionale dell’Acropoli, immediatamente visibile per quanti facciano l’ingresso alla spianata dai Propilei. Si tratta di un tempio di ordine ionico, anfiprostilo tetrastilo, cioè dotato di quattro colonne sulla fronte e altrettante sul retro. A causa delle piccole dimensioni della cella (5,44 x 8, 27 m), la parete d’ingresso venne sostituita da ante laterali e pilastri, tra cui doveva essere collocata una cancellata bronzea. Intorno alla cella, in alto, corre un fregio continuo (com’è tipico dell’ordine ionico) che narra le vicende legate alle Guerre Persiane. Alcuni anni più tardi, intorno al 410 a.C., il tempio venne abbellito da una balaustra in marmo pentelico, decorata con Nikai (Vittorie) in atto di sacrificare e alzare trofei dinanzi ad Atena, la dea della città. Soprattutto l’immagine di una Nike che si aggiusta il sandalo riassume efficacemente la cifra stilistica di questi rilievi: le pieghe fitte e aderenti del chitone assecondano il movimento libero di un corpo dai solidi volumi. Questi elementi stilistici fanno pensare che i bassorilievi della balaustra siano stati realizzati da un artista formatosi nel cantiere del Partenone, sotto la guida di Fidia.

Attraverso l’ambizioso programma decorativo del tempio, che ruota intorno alla dea protettrice della città (venerata con l’epiteto di Vittoria) e a un grande successo militare del passato (la vittoria contro i Persiani), gli Ateniesi mettono in scena le proprie ambizioni politiche in anni tormentati, segnati dal conflitto fratricida noto come Guerra del Peloponneso (431-404 a.C.), che vede Atene e Sparta affrontarsi insieme ai propri alleati.