“Che razza di scienza”, il primo incontro di un ciclo di letture nelle librerie cittadine, organizzato nell’ambito di “San Rossore 1938”

Gipsoteca di Arte Antica 6 Dicembre 2018

Giovedì 6 dicembre alle 18, nella Gipsoteca di Arte Antica, si tiene “Che razza di scienza”, il primo incontro di un ciclo di letture nelle librerie cittadine, organizzato nell’ambito di “San Rossore 1938”.
Gli incontri, a cura di Luca Biagiotti e Franco Farina,  con Paolo Giommarelli, hanno una forma che rimanda al modello delle “Interviste Impossibili”, e all’esperienza del metalogo di Gregory Bateson.

In “Che razza di Scienza”, organizzato in collaborazione con la Libreria Ghibellina, si indaga su cosa pensassero gli scienziatidell’epoca delle leggi raziali: verranno poste domande ad alcuni scienziati, antropologi, biologi e medici del ventennio fascista. Le questioni sono tante: gli scienziati obbedirono alle volontà del regime o proposero una linea scientifica? Il razzismo scientifico italiano era un razzismo improvvisato, come, per certi versi, dimostrerebbe lo stesso Manifesto della Razza del 1938? Era piuttosto un razzismo di convenienza, vista l’imminente alleanza con Hitler? O gli italiani erano convintamente razzisti, come gran parte del mondo occidentale? E cosa voleva dire “essere razzisti”?
Luca Biagiotti (autore di questo primo incontro) “intervisterà” scienziati che all’epoca avevano una posizione significativa, come Agostino GemelliNicola PendeEnrico MorselliMarcello RicciGuido LandraFrancesco Callari. Paolo Giommarelli reciterà le loro risposte.